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Dal Coaching allo Sport Coaching

Alcuni dei principali autori e studiosi

Nel testo “Il manuale del Coach”, Robert Dilts spiega come l’origine del termine “Coaching” deriva dal middle english “Coche” che corrisponde al moderno “wagon” (carro) o “carriage” (carrozza) per cui, letteralmente, “coach” è il veicolo che trasporta una o più persone da un punto di partenza ad uno di destinazione. A partire dagli anni ’80 il concetto di coaching viene astratto e utilizzato per far riferimento a sistemi e metodologie per aiutare le persone ad agire più efficacemente in vari settori della vita (lavorativo, personale, sportivo).

Facendo riferimento in particolare allo Sport Coaching, una delle figure più importanti è, indubbiamente, Timothy Gallway che negli anni ’70 negli Stati Uniti, iniziò a occuparsi dell’aspetto mentale delle prestazioni sportive prendendo come riferimento lo sport che egli praticava e scrivendo uno dei primi “manuali” sull’argomento: The Inner game of Tennis. 

Eccone un estratto: “C’è sempre un gioco interiore in corso nella nostra mente, non importa in che altro gioco siamo impegnati. Il modo in cui lo affrontiamo è quello che spesso fa la differenza tra il nostro successo e il nostro fallimento”.

Il libro ha avuto grande successo ed è ancora un’ottima base teorica e applicativa per guardare alle dinamiche psicologiche della prestazione e intervenire nei blocchi. Lo stesso modello è stato infatti applicato da Gallway anche in ambito lavorativo e nella gestione dello stress.

Successivamente, ispirandosi anche al lavoro di Gallway, John Whitmore propose un modello di Coaching che venne applicato con successo negli anni ’80 e poi ’90 in campo aziendale essenzialmente per migliorare la produttività dei manager. Il testo di riferimento è appunto “Coaching: come risvegliare il potenziale umano nella vita professionale e personale”. 

Secondo Whitmore “il Coaching si concentra sulle possibilità future, non sugli errori passati”. Per l’autore, le applicazioni in cui il Coaching potenzierà l’interazione riguardano anche: il definire gli obiettivi; la pianificazione strategica; il creare coinvolgimento; motivare e ispirare; delegare; lavorare in squadra; risolvere problemi; gestire e monitorare la performance etc.

Anche Martin Seligman, ex Presidente di A.P.A. – American Psychological Association – ha contribuito allo sviluppo del Coaching attraverso un tassello fondamentale: lo Studio delle Potenzialità Umane. Il Focus per lo Psicologo Seligman passava dalla cura della patologia allo studio dei tipi di emozioni positive e del potenziale in grado di farle scaturire.

In tempi più recenti, alcuni principali autori e Coach nell’ambito della Programmazione Neuro Linguistica, hanno prodotto corsi e manuali pratici per la costruzione e conduzione di un processo di Coaching (ad esempio Robert Dilts e il connazionale Livio Sgarbi).

Anche Giorgio Nardone, fondatore insieme a Paul Watzlavick del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, ha formalizzato insieme a Roberta Milanese e Paolo Mordazzi un testo di riferimento per l’applicazione della metodologia Breve Strategica nello sblocco del potenziale e delle prestazioni soprattutto in ambito manageriale. Il testo di riferimento è “Coaching strategico. Trasformare i limiti in risorse” il cui concetto chiave è che occuparsi dello sviluppo dei propri talenti significa in principio focalizzarsi proprio sui propri limiti e fragilità in modo da rendere questi ultimi leve in grado di attivare i cambiamenti necessari prima che si strutturino rigidità e problemi anche invalidanti. Imparando a gestire le proprie incapacità, i limiti potranno essere trasformati nelle più grandi risorse.

Cosa fa lo Sport Coach

Il Coach ha il compito principale di far lavorare l’atleta su tutte le difficoltà che rischiano di ridurre la motivazione (e ce ne vuole tanta per eccellere nello sport!). Il terreno su cui si gioca è quello della concentrazione, dell’attenzione, della gestione dello stress, delle paure, dell’ansia e delle credenze personali. Per lavorare in quest’ambito il Coach deve essere in grado di stabilire un’alleanza forte con il Coachee per poter:

  1. Individuare obiettivi consoni alla persona
  2. Realizzare un piano d’azione condiviso, verificabile e sostenibile
  3. Sbloccare i meccanismi disfunzionali
  4. Fornire sostegno motivazionale
  5. Individuare, mobilitare e potenziare le risorse dell’atleta.

Il ruolo del Coach, sia nel caso di squadre che di atleti non si sovrappone ma collabora strettamente con quello delle altre figure professionali (Allenatore, Preparatore Atletico, Fisioterapista, Nutrizionista, Medico Sportivo, Manager) nell’ottica di un lavoro coordinato e teso a risultati comuni.

Gli strumenti dello Sport Coach

Fermo restando che il Coaching rientra all’interno delle professioni senza albo o ordine di riferimento (lg. 4/2013), pertanto non esistono obblighi di formazione specifica, ci sono indubbiamente dei riferimenti teorici e metodologici (come quelli visti nel paragrafo iniziale) che accomunano l’operare dei professionisti del settore.

Tra i vari approcci metodologici utilizzati si possono trovare comuni metodologie che riguardano soprattutto:

  • La conoscenza dei meccanismi emotivi
  • La motivazione e l’autoefficacia
  • Il problem solving
  • Le tecniche di visualizzazione
  • Le tecniche di rilassamento e di focalizzazione
  • Le tecniche di respirazione
  • La gestione dello stress e dell’ansia da prestazione.

Scopo di tutte queste metodologie è definire correttamente gli obiettivi, migliorare il dialogo interiore, gestire le proprie emozioni e imparare a visualizzare il gesto atletico mantenendo alta la concentrazione prima durante e dopo la gara e gli allenamenti.

Tutti questi interventi hanno un potere enorme nel migliorare la prestazione e ci sono evidenze scientifiche Mental coaching, ome allenare la mente a vincere- Corriere.it che testimoniano l’efficacia del Coaching. Ciò si accompagna al diffondersi sempre più frequentemente di notizie relative ai risultati che atleti nel mondo orgogliosamente raccolgono citando anche l’intervento del proprio Mental Sport Coach.

Per approfondire

“Il Manuale del Coach” R. Dilts

“Coaching” J. Whitmore

“Il gioco interiore del Tennis” T. Gallway

“Coaching Strategico” P. Mordazzi R. Milanese

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